La rivoluzione dell’offerta bancaria è stato uno dei primi driver della trasformazione digitale della nostra società: dalle lunghe file allo sportello, dall’arroganza degli istituti finanziari e bancari che dominavano un rapporto economico impari ad una democratizzazione del servizio, maggiore concorrenza, diminuzione dei costi, maggiore trasparenza. Con conseguente tracollo dei player tradizionali che ancora si chiedono cosa ne sarà delle migliaia di filiali che occupano ogni angolo della penisola.

Questo per il mercato retail Perché una vera offerta digital per la piccola e media impresa ancora non c’era. Solo riadattamenti di vecchi conti tradizionali che, con un po’ di maquillage, sono stati riproposti in chiave moderna, ma con scarso interesse. FIno a quando Qonto non è sbarcato in Italia e ha iniziato a consolidarsi.

Una vera e propria banca puramente digitale, integrata a monte e a valle con una miriade di servizi anch’essi digitali: dalla gestione dell’apertura di una partita IVA con LexDo.It alla gestione del pos con SumUp, dalla traccia di bonifici e pagamenti con Slack all’integrazione con Prestashop. Il salto di qualità lo ha compiuto con l’ottenimento dell’iban italiano e, soprattutto, con l’operatività per gli F24, vero cardine dell’amministrazione imprenditoriale.

Ora, con 486 milioni di euro raccolti nell’ultimo round di finanziamento che la proiettano tra le aziende a maggiore aspettativa di crescita in Europa, ci aspettiamo un nuovo impulso all’innovazione e all’integrazione con sistemi aziendali evoluti. Perché la concorrenza, in un segmento di mercato oligopolista, serve a ridestare i player tradizionali e renderli finalmente competitivi.

Di questo ed altro abbiamo chiacchierato nell’ultima puntata di #RadioNext con Mariano Spalletti country director di Quonto Italia.

Il podcast completo è disponibile QUI per l’ascolto

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