Un enorme padiglione, lungo qualche centinaia di metri, diviso in tre aree. Una aperta agli ospiti, una per recuperare le energie con tante proposte e una terza, il cuore di Station F, il cui accesso è riservato solo alle mille startup che la frequentano e alle aziende che le supportano.

Grazie all’organizzazione di SMAU, trentatre startup italiane, portatrici di soluzioni innovative, hanno avuto l’opportunità di incontrare investitori stranieri del calibro di Impulse Parnters o Creative Valley e confrontarsi con i propri omologhi d’oltralpe.

Tra i numerosi – giovani e meno giovani – imprenditori incontrati tra gli stand, abbiamo chiesto a due di loro di raccontarci questa esperienza.  Marco Epicoco è il co-fondatore di Wel , azienda specializzata nel disegno di soluzioni di processo grazie all’IoT e ai Wearable. Stefano Di Nicola è product manager in Vedrai, una azienda già strutturata con un’offerta di servizi di business intelligence avanzati basati su AI.

Ambedue, come tutti gli altri presenti, sono venuti per proporsi alla platea di investitori e trovare quel booster necessario alla crescita che permetta di sostenere la crescita e sfruttare le opportunità di internazionalizzazione. C’è ancora spazio per l’imprenditorialità e pensare ad un periodo di incubazione in un hub all’estero sicuramente può essere una scelta indubbiamente formativa ma sfidante: meno del 10% delle richieste viene accolto da Station F. Facilitatori come SMAU possono svolgere un ruolo rilevante di agevolazione e supporto. Questo vale anche per le aziende tradizionali che vogliano conoscere da vicino e incontrare i nostri imprenditori di talento. Le occasioni bisogna saperle riconoscere e cogliere al volo.

Buon ascolto!

Il podcast completo è disponibile QUI per l’ascolto

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