Immaginate un supermercato che espone e vende solo i prodotti che preferite, quelli scelti dalle persone, ritenuti migliori dopo averli assaggiati, usati, provati. Utopia, no, è Foodu , l’ecommerce partecipativo lanciato da Antonella Fasano e Paolo Pannarale, rispettivamente CEO e CTO e al contempo co-founder dell’iniziativa.
Il progetto si fonda su una direttrice che definire solida nei suoi presupposti rischierebbe di svilirne la portata: la partecipazione dei clienti. Nella scelta dei prodotti da mettere in vendita, nel delisting di quelli giudicati non all’altezza, nel costante feedback con i produttori. Soprattutto i piccoli, che fanno molta fatica a raccogliere feedback strutturati per approntare un ciclo di miglioramento costante.
Personalmente l’ho provato e devo dire che il progetto, in nuce, è estremamente interessante. Ho provato ad immaginarlo su larga scala, applicato alle catene della GDO tradizionali. Modificherebbe drammaticamente i rapporti di forza, le relazioni tra cliente e produttore, retrocedendo in parte la figura mitologica del buyer a arbitro tra le parti in causa.
Una rivoluzione alle porte? E’ presto per dirlo, il rischio che questi modelli di business rimangano interessanti solo per una nicchia di pubblico è evidentemente percepibile, ma gli investitori non mancano, segno che il mercato apprezza e valorizza. Non ci resta quindi che osservare e, per chi vuole, testare o addirittura partecipare alla crescita, con il round di crowdfunding che hanno appena lanciato.
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